L’immagine in alto fa parte ormai del passato. Edinson Cavani qualche ora fa si è presentato ai suoi nuovi tifosi, mostrando la maglietta del Paris Saint Germain. I suoi vecchi sostenitori, all’ombra del Vesuvio, ripenseranno alla miriade di gol segnati in soli tre anni e alle giocate dell’attaccante uruguaiano che hanno entusiasmato il San Paolo (e non solo). Dopo averlo salutato su Twitter con una frase semplice (“Edy ha deciso di andare al PSG. Ho sperato fino all’ultimo che ci ripensasse. Non lo ha fatto. Gli auguro ogni bene. Voltiamo pagina“), il presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis, attraverso il sito del club, ha scritto una lettera indirizzata al bomber uruguaiano:
“Caro Edy, il giorno che non avrei voluto che arrivasse è arrivato. Da oggi non sei più il nostro Matador ma diventi uno dei giocatori del Paris Saint Germain. Ho sperato fino all’ultimo che tu ci ripensassi, ma in cuor mio avevo capito che non lo avresti fatto. Lo sai, lo sappiamo, abbiamo dato un grande dispiacere ai tifosi del Napoli, che avevano visto in te qualcosa che li inorgoglisse. Averti assecondato ogni anno per darti il giusto premio per il tuo formidabile impegno non è stato sufficiente. Nemmeno un contratto fino al 2017 alle tue condizioni. Ognuno fa le sue scelte, e non te ne voglio. E spero che anche i tifosi del Napoli non te ne vogliano perchè ci hai regalato 104 meravigliosi gol e tante giornate di passione.
Lasci una maglia e un popolo che ti ha amato sin dal primo giorno del tuo arrivo, da quella sera in cui ti presentasti in Svezia con una doppietta che ci fece subito entusiasmare. Era come se ci volessi dire: fidatevi di me, ci penso io. Oggi hai scelto una grande città e una società emergente. Ma, ripeto, non te ne voglio. Hai fatto la tua scelta. Noi ti saremo sempre riconoscenti e chissà, magari presto ci troveremo di fronte da avversari, amici, ma comunque avversari. Sarà una grande festa e sarà fantastico provare a batterti. Ciao amico mio. Spero per te che tu abbia fatto la scelta giusta.
Aurelio De Laurentiis”
Poco prima, nel Teatro Comunale di Dimaro durante un Forum sul tema del fair play finanziario, il numero uno napoletano ha dichiarato alla stampa che mai avrebbe voluto vendere Cavani. De Laurentiis ha lanciato un grido d’allarme contro il potere di alcuni club, pronti a tutto pur di accaparrarsi il campione di turno:
“Se non ci fosse stata la clausola rescissoria, Cavani non lo avrei venduto neppure a 70 milioni. Stiamo dando un pessimo insegnamento ai nostri figli. Mansour si sponsorizza da solo, se lo faccio io mi prendono a calci nel sedere. L’Etihad non può tirare fuori 100 milioni per sponsorizzare il City. Se lo faccio io col cinema non me lo consentono Nel calcio c’è un atteggiamento volgare. Io non mi sono mai sognato di andare da un attore in esclusiva con un’altra società per tentarlo. Se prendo Checco Zalone e gli do 20 mila euro perché non lo conosce nessuno e il film poi esplode ed incassa 40 milioni, è ovvio che al secondo film non posso riconoscergli gli stessi soldi, pur potendo far valere il mio contratto”.
Il potere contrattuale delle società e il fair play finanziario sono i punti cardine di una rifondazione del calcio, secondo De Laurentiis:
“Quando i calciatori sono giovani io ci tengo a recuperare sempre il quinto anno di contratto. Ma con questo ‘dammi di più siamo arrivati a delle cifre simili a quelle date dal Bayern Monaco ai loro top player. Quando uno dice ‘Me ne voglio andare’, per forza si mette la clausola. Quando venne Lavezzi da me a luglio dicendo di voler andare via ci fu la promessa di lasciarlo libero l’anno dopo. Il City ne offrì 35 di milioni di euro. Il Chelsea l’ho chiamato ‘Marina’ perché i soldi non c’erano, così come il Real Madrid che non ha cacciato i 63 milioni. Il calcio va rifondato. Sono sette anni che rispettiamo il fair play finanziario”.
Infine una conferma sul calciomercato del Napoli (Damiao obiettivo primario): “Parlate di Damiao, di Jackson Martinez, di questi calciatori già ne parlavo con Mazzarri. Però sono calciatori a cui non si devono andare a raccontare le barzellette. Quando di Damiao, oltre a Bigon me ne ha parlato anche Rafa Benitez, mi sono tranquillizzato. Indipendentemente dalla cessione di Cavani avrei messo sul piatto 60 milioni“.
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